vittorio polito
giornalista pubblicista scrittore
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Illustre Presidente,
mi permetta di esprimere tutto il mio dispiacere e disappunto nell’apprendere di essere stato cancellato, dall’Albo dei Giornalisti (insieme a tanti altri valorosi Colleghi), pur avendo svolto con correttezza, passione ed entusiasmo il mio lavoro di pubblicista per oltre dieci anni, collaborando attivamente con numerose testate cartacee e on-line.


La decisione dell’Ordine dei Giornalisti di Bari e del Consiglio Nazionale dei Giornalisti – formalmente ineccepibile alla luce della disciplina legislativa vigente e della giurisprudenza disciplinare – è infatti sostanzialmente ingiusta.
È bene che i Lettori conoscano la mia “colpa” (e quella degli altri giornalisti che hanno subito la mia stessa sorte): non aver dimostrato di essere stato retribuito dai giornali con i quali ho collaborato!
L’Ordine dei Giornalisti di Bari ha manifestato sul punto uno zelo degno di miglior causa.

Evidentemente, non ha apprezzato la mia onestà: sarebbe stato fin troppo semplice procurarmi una certificazione di comodo per dimostrare un pagamento mai avvenuto (come, evidentemente, hanno fatto - e continuano a fare - molti altri iscritti all’Ordine, “salvati” dalla cancellazione).
Mi auguro che l’Ordine, prima o poi, possa tornare sui suoi passi, attraverso una interpretazione non formalistica della legge.
Ho raggiunto un’età (80 anni) che mi consente di essere in qualche modo “sopra le parti”, sicché queste mie considerazioni e la mia battaglia valgono soprattutto per i tanti giovani animati dall’entusiasmo per la professione giornalistica.
Far tacere una voce (a volte anche critica) significa limitare in ogni caso la libertà di informazione.
Per parte mia, continuerò a far sentire comunque la mia voce, su tutte le testate che continueranno ad ospitare i miei contributi.
Distinti saluti.
Vittorio Polito                                                                        pubblicato il 14 febbraio 2016 su Giornale di Puglia.com

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