vittorio polito
giornalista pubblicista scrittore
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I nonni? Risorsa e non peso, per cui mai bambini “orfani” di essi       Giornaledipuglia.com 21 Giugno 2016


Dio ci insegni a rispettare i nonni:
nella loro memoria c'è il futuro del mondo
Il 2 ottobre di ogni anno, ricorrenza degli Angeli Custodi, è dedicato alla festa dei nonni, considerati angeli custodi dei bambini. L’idea di dedicare un giorno ai nonni è riconosciuta ad una casalinga del West Virginia, tale Marian Mc Quade. La signora Mc Quade, mamma di 15 figli e nonna di 40 nipoti, iniziò la campagna nel 1970, ma lavorava con gli anziani già dal 1956. Nel 1978, l’allora Presidente americano, Jimmy Carter, stabilì che la festa nazionale dei nonni “Grandparents Day” fosse celebrata ogni anno.

I nonni vivendo un periodo della loro vita meno competitiva, sono più disponibili alla “complicità” ed alla protezione nei confronti dei nipoti. I periodi di vita trascorsi con i nonni difficilmente vengono dimenticati, anzi saranno sempre motivo di dolce ricordo. I nonni essendo depositari di preziose informazioni sulla famiglia, sulla storia, sulle tradizioni, non fanno altro che raccontare ed allargare gli orizzonti dei ragazzi.

Mai fare a meno dei nonni nell’educazione dei figli. È il consiglio che emerge da una ricerca realizzata nel 2001, dall’Associazione Psicologi volontari “Help me”. Sotto accusa, insomma, sono le famiglie che hanno fatto a meno del ruolo educativo dei nonni, della loro dolcezza, della loro saggezza.

Infatti i nonni vedono i nipoti con un’altra ottica rispetto ai figli, forse perché non avendo responsabilità dirette nei loro confronti, danno loro amore e affetto.

Il rapporto segnala che il 47% dei bambini cresciuti senza i nonni ha manifestato maggiore propensione alla violenza, in particolar modo i maschietti. Non solo: nel campione preso in esame (di età fra i 6 e i 12 anni), quelli che sono stati privati della figura del nonno, sono risultati più lenti nel processo di apprendimento scolastico (18%); hanno imparato più lentamente a parlare italiano (27%); hanno maggiore difficoltà di integrazione sociale (36%) e hanno più difficoltà a socializzare con gli altri coetanei (15%).

L’assenza del nonno incrementa la visione di programmi violenti dell’80%, facendo aumentare in maniera esponenziale il consumo di pubblicità. “Il nonno nella famiglia tradizionale aveva la funzione educativa – spiega il curatore della ricerca, lo psico-antropologo Massimo Cicogna – non fungeva solo da depositario della memoria familiare e culturale. Con il nonno in casa c’è da parte dei minori anche un maggior senso di educazione civica”.
Un dato allarmante arriva dalla ricerca: chi non ha nonni in famiglia si affida ai consigli mediatici di guru e psicologi televisivi. “L’educatore mediatico – spiega Cicogna – è incolpevolmente un sostituto dell’assenza di questa figura. Il problema non sono gli psicologi del video, bensì l’incapacità oggi dei genitori di integrare con autorevolezza l’assenza del ruolo del nonno”.
Anche Benjamin Spock (1903-1998), famoso pediatra americano, era convinto che “Quando più si sono studiati metodi diversi per allevare i bambini, tanto più si è arrivati alla conclusione che ciò che buone madri, buoni padri e buoni nonni, si sentono istintivamente portati a fare per i loro piccoli, è alla fine la cosa migliore”.

Ma dal punto di vista legale cosa succede. È presto detto. Con il decreto legislativo n. 154/2013, l’art. 317 bis c.c., espressamente dedicato ai “Rapporti con gli ascendenti” (cioè i nonni), dispone che “Gli ascendenti hanno diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minorenni.

L’ascendente al quale è impedito l’esercizio di tale diritto può ricorrere al giudice del luogo di residenza abituale del minore affinché siano adottati i provvedimenti più idonei nell’esclusivo interesse del minore.

Pertanto è quanto mai necessaria la presenza dei nonni nella famiglia, hanno un ruolo insostituibile a far vivere ai piccoli un amorevole rapporto anche con tutti gli altri parenti, per una crescita sana ed equilibrata e contribuire così a non farli sentire orfani” degli stessi

E ricordate che “Nella casa dei nonni, si coccolano i nipoti” !!!
* Poesia vincitrice del Premio speciale del Coordinamento delle A.D.A. di Puglia, Edizione 2013-2014

Iére uagnongídde e stéve vecìne o brascíre
acchiàve nonònne chíne de penzíre
ca m’acchiamendàve sèmbe che tand’amóre
e che nu picche d’emozióne jind’o córe.
A chidde tímbe jinde a le càsere le mamme
crescèvene le figghie sènza dràmme
a la fatìche asselùte l’attàne se ne scèvene
e le nonònne le giornále lescèvene.
Jinde a tùtte le famìgghie de iósce
iè mbortànde de nonònne la vósce.
Che tande chenzìgglie chiàre e terciùte
lóre dónne la stràte a fìgghie e nepùte.
La famìgghie de iósce iè cangiàte,
megghíre e marìte sò scesciàte;
da le càsere se ne vònne fescènne
e a la fatìche la scernáte spènnene.
Acquànne la sére scabbuèscene
jinde a le càsere attùrne rezzuèscene.
Cìtte cìtte nesciùne u sàpe
ca tènene assá penzíre pe la càpe!
A le fìgghie l’aducazióne la dònne,
da la matìne a la sère, le nonònne.
Che tanda delgèzze e saggèzze
l’aiùdene a crèsce sènz’amarèzze.
A nonònne u serrìse de le nepùte
allàsse u córe de prísce e de vertùte,
e a le peccenìnne na dolgia carèzze
trasmètte amóre, affètte e securèzze.
Cange u munne e iè nu peccàte
acquànne jinde a la case non nge sta u fiàte
de nonònne c’agnéve u córe adásce adásce
d’amecìzie, de prísce e de tanda  pásce.

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