vittorio polito
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La ‘Teglia patate riso e cozze' inserita nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali italiani     Giornaledipuglia.com 13 settembre 2017  
gazzetta ufficiale
Il Decreto n. 41 del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, pubblicato sul supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 176 del 29 luglio 2017, ha aggiornato l’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali delle varie Regioni, Puglia inclusa, nel quale sono state aggiunte diverse specialità tradizionali pugliesi e baresi.




Nel citato Decreto, alla voce “Prodotti della gastronomia”, relativa alla Puglia, leggiamo con orgoglio che sono statI inseriti diversi “piatti”, tra cui la “Teglia al forno con patate riso e cozze”, “Orecchiette con le cime di rapa”, “Cime di rapa  stufate” “Cialda”, “Sgagliozze”, “Spaghetti alla Sangiovanniello, “Zucchine alla poverella”, “Carciofi fritti” o “ripieni”, ecc. Tanto per citarne qualcuno, a cui si aggiungono numerose altre pietanze tra carne, formaggi, prodotti vegetali, dolci, bevande, ecc.

“Tiedde o furne de patane, rise e cozze” è «un piatto-principe della tavola dei baresi, una intrigante sorpresa per l’ospite. Tre elementi dalle diverse cotture, assicurate da regole non scritte che la tradizione culinaria ha tramandato.
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Anche qui mare e terra, anche qui la semplicità degli elementi al servizio della sontuosità del piatto finale». Così scrive Lino Patruno nel suo libro “Invito a Bari” (Mario Adda Editore).









Giovanni Panza (1916-1994), invece, scrive nel suo libro “La checine de nononne” (Schena Editore) che «Per preparare la teglia al forno, la “fantasia” è di chi ha inventato questo piatto (forse un angelo di quelli addetti alla cucina del Padreterno) mentre “l’amore” ce lo mettono le massaie nel momento di preparare il piatto.»





Una rubrica cosiddetta del “buongusto” pubblicata su un quotidiano barese propone di tanto in tanto ricette della nostra celebre “tiella”, modificata da chef che tentano di trasformare l’esclusivo “piatto” in stomachevoli pietanze, come quello proposto dallo chef Raffaele che aggiunge ai classici e insostituibili ingredienti, altri, che solo a leggerli sono disgustosi. Pensate: latte fresco, patate lesse in purea, zucchero semolato, destrosio, limone, frise, taralli, malto secco ed altro ancora. Purtroppo di questi sprovveduti chef che presentano piatti originali, modificati, ve ne sono parecchi, ma mai all’altezza del nostro piatto simbolo.

È appena il caso di ricordare che per noi pugliesi la tavola rappresenta un palcoscenico nel quale gli attori principali sono le portate: da “Sua maestà il Polpo”, a un bel piatto di fave e cicorie o di orecchiette con cime di rape, tagliatelle con il sugo di pesce (làghene cu ciambotte), un piatto di fagioli e cime di rapa e, regina della tavola, la famosa e insuperabile teglia con patate riso e cozze.

Insomma «Mangiare è la più alta forma di comunicazione» (Lino Patruno), mentre «La cucina barese è una cucina così buona che può anche rianimare i moribondi» (Giovanni Panza). Chi non è d’accordo alzi la mano.
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